Brevi interviste a insegnanti talentuosi

Brevi interviste a insegnanti talentuosi

Cinque domande al nostro insegnante di basso elettricoMarco Tricarico, 20 live nel solo mese di agosto.

 

1. Ciao Marco, il tuo autentico tour de force tra piazze, lidi, disco club e locali come ti ha ridotto fisicamente?

Ciao a tutti!  Ma si vede così tanto che non sono in forma ultimamente?? Certo, è un po’ stressante:  viaggiare ogni giorno, dormire poco, mangiare quello che capita, ma di contro si suona, ed è quello che conta.

 

2. Quanta energia ti restituisce il palco e che valore assegni alla dimensione live per un insegnante di musica?

Quando sei sul palco la stanchezza passa tutta, e poco ti importa se hai fatto 300 km per essere su quel palco e dovrai farne altrettanti per tornare a casa. 

L’esperienza live è imprescindibile:  nel 90% dei casi essere musicista presuppone una performance, il suonare davanti ad un pubblico, quindi è qualcosa che,  anche nell’ambito didattico, non deve essere trascurata.

 

3. Secondo te, al momento, è più importante fare 20 concerti in 30 giorni, o registrare un disco all’anno?

Credo che al momento la cosa migliore sarebbe registrare un disco, e poi promuoverlo con tanti concerti.

 

4. Alla luce dei riflettori della tua esperienza quali sono i tre consigli d’oro che daresti agli allievi della nostra scuola di musica?

a. Sii sempre preparato. Improvvisare un solo è ben diverso da improvvisarsi musicista.

b. Usa una strumentazione adatta, ma soprattutto cura i tuoi strumenti: se usi corde arrugginite, se il tuo strumento fa rumori strani, se il tuo ampli si spegne da solo “ma con un calcio ritorna a posto”… non va bene!  Ciò che può essere trascurabile nella tua cameretta non lo è su un palco, dove tutto viene –letteralmente- amplificato, suoni e rumori, pregi e difetti.

c. Sii sempre al servizio della musica. Il grande Steve Swallow durante la sua masterclass ci disse: “Quasi mai vieni scelto per quanto sei bravo a suonare tu, ma per quanto sei bravo a far suonare bene gli altri”. Ascolta gli altri, non concentrarti solo su di te, ma sulla musica che state suonando insieme.  

 

5. Qual’è l’episodio più curioso accaduto in uno dei tuoi tanti concerti?

A inizio estate alcune fans dei Franklin hanno creato una sorta di coreografia su un nostro brano;  beh, la cosa evidentemente è piaciuta e altra gente ha partecipato sempre di più, tanto che all’ultimo concerto quella canzone si era quasi trasformata in una sorta di ballo di gruppo!

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